A Roma era giunta la notizia che un ebreo romano residente in Virginia (USA) non stava bene. La Comunità ebraica romana ha contattato lo shliach della città, Rav Levi Brashevitzky, direttore di Chabad di Tidewater, VA, che è andato a fare visita all’ammalato, il quale però è morto subito dopo.
Rav Brashevitzky ha contattato la famiglia non ebraica del deceduto, che si era già organizzata per la cremazione del defunto, dicendo che egli sarebbe stato disposto a farsi carico delle spese affinché il congiunto ebreo avesse una sepoltura ebraica, che non consente la cremazione. La famiglia ha accettato.
Per fortuna, Rav Brashevitzky è stato bravo a chiedere aiuto alle istituzioni, come il cimitero locale, persone generose etc.. A Roma, Rav Lazar ha contattato la famiglia, che ha fornito un aiuto per coprire parte delle spese. Dopo una settimana di lavoro, Binyamin ben Avraham ha avuto una sepoltura ebraica.
Al Convegno mondiale degli shluchim a New York l’incontro dei rabbini Chabad immortalato da un selfie.